CASERTA – Si è tenuta stamattina l’udienza cautelare al Tar della Campania, sul ricorso promosso da Marcello De Rosa contro il quale la Provincia, con provvedimento firmato dall’allora presidente facente funzioni Gaetano Di Monaco, si è costituita in giudizio, affidandosi alla cura legale dell’avvocato Chicco Ceceri.
L’istanza cautelare era stata accolta lo scorso 28 novembre con decreto cautelare monocratico. Oggi i magistrati hanno ascoltato in camera di consiglio gli avvocati delle due parti in causa (De Rosa era rappresentato da Fabrizio Perla) e, nelle prossime ore, al massimo domani, il collegio si pronuncerà con ordinanza, perché, per legge, dopo che il presidente del Tar Vincenzo Salamone ha concesso la tutela cautelare con decreto (assunto inaudita altera parte), occorre che nella prima camera di consiglio utile il collegio confermi (o neghi), appunto, con ordinanza collegiale, la misura cautelare monocratica.
Da indiscrezioni pare che il presidente del collegio abbia preannunciato che, all’interno dell’ordinanza, verrà anche indicata la data del giudizio di merito, che dovrebbe tenersi nell’aprile del 2025.
Dunque, l’ordinanza potrebbe giungere nelle prossime ore o nella giornata di domani e potrebbe essere tanto di accoglimento – confermando quindi il decreto cautelare monocratico di Salamone che sospendeva il provvedimento firmato da Giorgio Magliocca e ricollocava, quindi, De Rosa nel suo ruolo di vicepresidente della Provincia – quanto di rigetto. Ipotesi, quest’ultima, molto più improbabile perché andrebbe a smentire quanto decretato non da uno dei magistrati del Tar, ma dal presidente del Tribunale amministrativo della Campania; Vincenzo Salamone, appunto.
Intanto in Provincia si dovrà attendere ancora qualche ora, anche se, ripetiamo, difficilmente si stravolgerà nuovamente la partita. De Rosa resterà presidente facente funzioni e Gaetano Di Monaco continuerà ad essere un semplice consigliere provinciale.
Ripercorrendo le fasi della querelle tra De Rosa e Di Monaco (o, per meglio dire, tra De Rosa e l’ex presidente Magliocca), ricordiamo che il sindaco di Casapesenna ha vinto il primo round in sede cautelare e dal 28 novembre siede in Provincia in qualità di presidente facente funzioni.
Il Presidente del Tar della Campania, con Decreto 2466, aveva, infatti, accolto la sua istanza e sospeso l’efficacia del provvedimento n. 37 del 14.11.2024 con il quale il presidente dimissionario ed ex sindaco di Pignataro Maggiore aveva disposto la revoca dell’incarico di vice presidente a De Rosa e nominato al contempo, quale nuovo vice presidente, proprio il consigliere Di Monaco. Per la giustizia amministrativa “le intervenute dimissioni del Presidente della Provincia determinano ad un primo sommario esame, la cessazione dalla carica e la carenza di potere ad adottare atti ulteriori con particolare riguardo alla composizione della Giunta provinciale”.
Sospeso, quindi, quell’ultimo decreto firmato da Magliocca, De Rosa da fine novembre guida l’ente di via Lubich. Se l’ordinanza del Tar dovesse confermare – come quasi certamente farà – il decreto del giudice Salamone, all’ex carabiniere Gaetano Di Monaco, prestatosi al gioco di Magliocca, non resterebbe che tornare a fare il semplice consigliere provinciale, dopo avere subito, proprio per via della decisione di Magliocca, tutta una serie di contraccolpi.
Prima la Lega, con il coordinatore regionale Gianpiero Zinzi che, a poche ore dal decreto di nomina di Magliocca, lo cacciava via dal partito, sostenendo che “chiunque appoggi o anche solo pensi di condividere la gestione Magliocca è fuori dalla Lega”. Subito dopo, seguiva la decisione del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra che, dichiarando di non avere mai saputo che Di Monaco fosse un tesserato della Lega, lo poneva fuori dalla maggioranza. Mirra, pochi giorni dopo, gli toglieva anche la presidenza della commissione Urbanistica. Insomma, al povero Di Monaco non resta che leccarsi le ferite. (ri.spa.)