NAPOLI – Agenas presenta per il 3° anno consecutivo una dettagliata analisi sulle principali dinamiche della mobilità sanitaria interregionale nel nostro Paese. Si tratta di un lavoro svolto in collaborazione e su
mandato del Ministero della salute i cui dati fanno riferimento all’anno 2023.
Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto restano le regioni più attrattive. “L’attrazione – rileva l’Agenas – è in gran parte dovuta ai Drg (ndr, ovvero il meccanismo di rimborso del costo delle prestazioni sanitarie alle aziende ospedaliere) legati alle malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo, che rappresentano per le tre regioni rispettivamente il 52%, il 31% e il 34% dell’attrazione totale”.
Le regioni con il maggior saldo positivo sono l’Emilia Romagna e la Lombardia, che presentano risultati equiparabili (rispettivamente 387 milioni e 383 milioni). Il flusso migratorio per ricoveri ospedalieri è prevalentemente diretto da Sud a Nord. Tuttavia, si rileva anche una mobilità significativa tra le regioni del Centro-Nord, soprattutto quelle di confine. In termini percentuali, il flusso migratorio è così suddiviso: 83,78% al Nord, 68,24% al Centro, e 27,22% al Sud.
Le strutture ospedaliere maggiormente attrattive, sottolinea inoltre l’Agenzia, sono quelle private accreditate, che gestiscono circa i tre quarti delle prestazioni di alta complessità. Da considerare, inoltre, alcune variazioni rispetto al 2019. In particolare, il Lazio ha registrato una riduzione del saldo negativo grazie alla diminuzione dei costi di mobilità passiva (-9%) e a un aumento dei ricavi (+11%). La mobilità passiva esprime l’indice di fuga da una Regione, identificando le prestazioni sanitarie erogate ai cittadini al di fuori della Regione di residenza.
La Campania ha invece ridotto i costi legati alla mobilità passiva del 6%, mentre ha incrementato i ricavi grazie a un aumento dei ricoveri in mobilità attiva di alta complessità (la mobilità attiva esprime l’indice di attrazione di una Regione, identificando le prestazioni sanitarie offerte a cittadini non residenti). Ma sono ancora tanti coloro che affrontano i viaggi della speranza verso le strutture sanitarie, pubbliche e private, del Nord Italia.