MARCIANISE – Beni confiscati per un valore di sessantuno milioni di euro all’imprenditore Paolo Siciliano, ritenuto contiguo aI clan Belforte di Marcianise.
Lo scorso 11 ottobre è stato condannato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a sei anni e quattro mesi di reclusione per concorso in estorsione ed usura insieme al boss del clan dei Mazzacane Gennaro Buonanno. I carabinieri del Ros e i Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno apposto i sigilli alle quote societarie, a compendi aziendali, a immobili e disponibilità finanziarie nei confronti del noto imprenditore casertano su disposizione della sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha ritenuto sussistenti gli elementi di prova prodotti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Il provvedimento nasce dalle indagini sul patrimonio e sui rapporti con la criminalità organizzata, due elementi ritenuti strettamente collegati dal Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri e dal Compagnia della Guardia di finanza di Marcianise, delegate dalla Dda di Napoli: Siciliano è ritenuto vicino al clan dei Belforte e al clan dei Casalesi, gruppo Zagaria. Gli accertamenti hanno portato ad individuare la natura illecita del suo patrimonio, costituito da otto aziende che operano nella provincia di Caserta, attive nel settore immobiliare, edile e della grande distribuzione e commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, a cui fa capo una catena di supermercati presenti con 21 punti vendita nella provincia di Caserta. L’esecuzione del provvedimento di confisca, oltre al patrimonio mobiliare ed immobiliare, per un valore stimato di circa 60 milioni di euro, precedentemente sottoposto a sequestro nel 2023, ha riguardato ulteriori beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili all’ imprenditore per un valore stimato in circa 1 milione di euro, individuati in seguito ad ulteriori indagini economico-patrimoniali.
gmm
