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Proventi illeciti investiti nel mercato cinese, la nuova frontiera dei clan

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NAPOLI – “La criminalità organizzata sta indirizzando l’enorme disponibilità finanziaria frutto delle sue attività illecite anche sui canali cinesi, lo dimostrano anche diverse inchieste giornalistiche”.

Lo ha dichiarato Claudio De Salvo, capo centro della Dia di Napoli, nel corso della conferenza stampa di presentazione del calendario 2025. E’ ormai da tempo diventato solo uno stereotipo il mafioso raffigurato con la coppola in testa e la lupara in spalla, mentre è sempre più invalsa l’immagine del colletto bianco, in giacca e cravatta. Nel calendario vengono sottolineate due figure: quella di Giovanni Falcone e quella dell’ avvocato Giorgio Ambrosoli. Entrambi hanno dato la vita nella lotta alle mafie negli anni ’80. Le mafie, è stato sottolineato durante l’ incontro di fine anno con la stampa, sono proiettate verso settori d’investimento tradizionali, come l’edilizia, ma anche nella finanza e non disdegna l’uso delle tecnologie. Uno dei settori su cui sta puntando ultimamente è quello delle frodi fiscali che determinano ottimi risultati a fronte di rischi più bassi. Gli appalti pubblici sono un altro settore su cui la Dia si sta concentrando e sul quale le mafie continuano ad allungare i propri tentacoli. Numerose sono state le interdittive antimafia nei confronti di aziende che nascondevano infiltrazioni della criminalità organizzata. Altro settore su cui, in particolare a Napoli, le mafie stanno dirottando il riciclaggio del senato sporco è il turismo.

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