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Rifiuti tossici nel fiume Sarno, sigilli all’azienda dolciaria “bio”

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STRIANO – Un sfilza di reati vengono contestati ad un’azienda dolciaria “bio” di Striano, sequestrata stamattina: inquinamento ambientale, scarico abusivo di reflui industriali, gestione illecita di rifiuti ed emissioni in atmosfera non autorizzate.

I carabinieri Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata hanno notificato un sequestro emesso dal gip su richiesta dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso che ha determinato la chiusura dello stabilimento industriale e il fermo totale degli impianti e dei processi produttivi.
La società Idav spa si occupa della produzione, confezionamento e vendita di frutta candita, confetture, marmellate e confetti con marchio “bio” e nello stabilimento, che si estende su una superficie di circa 81mila metri quadrati è stata rilevata anche la presenza di numerose difformità edilizie.
I reflui industriali, è emerso dagli accertamenti a cui hanno preso parte anche i tecnici dell’Arpac, attraverso bypass finivano in parte nel vicino canale Rio Foce, affluente del fiume Sarno, e in parte sul suolo e nel sottosuolo provocando, viene sottolineato in una nota a firma del procuratore Fragliasso, un “diffuso stato di contaminazione per le matrici ambientali del suolo, delle acque superficiali e delle acque sotterranee” e il pericolo di “alta mortalità per gli organismi viventi”. Nei campioni delle acque di scarico dell’azienda è stata riscontrata la presenza di metalli pesanti come il rame, lo zinco e piombo. Non solo. Dai controlli effettuati lo scorso settembre è anche emerso che le acque reflue del lavaggio di prodotti arsi dalle fiamme in un rogo verificatosi il precedente mese di luglio, venivano convogliati, senza alcuna depurazione, negli scarichi abusivi.

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