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Fiaccolata ai Tribunali in ricordo di Arcangelo, la mamma in una lettera chiede giustizia

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NAPOLI – Alle 4.30 del mattino del 9 dicembre il trigesimo della morte lo celebrano all’angolo della Piazzetta Sedil Capuano in via Tribunali, dove Arcangelo Correra è morto, per uno stupido gioco tra ragazzi troppo ansiosi di crescere, di darsi un tono da ‘grandi’.

Per le strade di Napoli il silenzio è interrotto da un applauso nel nome di Arcangelo. Un applauso nel silenzio e nel gelo dell’alba, il freddo come una metafora del dolore e della la morte che la famiglia vuole esorcizzare insieme agli amici del 18enne in una fiaccolata in suo ricordo. La mamma di Arcangelo chiede giustizia e lo fa attraverso una lettera inviata a Fanpage, in cui ripercorre l’ultimo giorno di vita del figlio. il ricordo si specchia nel dolore lancinante “Ti cerco in ogni angolo, in ogni posto, ma resto lì persa, con lo sguardo nel vuoto e assente”. E’ tutto fermo lì, cristallizzato in quelle ultime ore di vita in cui insieme avevano festeggiato il 41esimo compleanno del papà. “Ti penso e rivivo ogni momento quel tuo ultimo giorno. Non eri lo stesso di sempre, vedevo tristezza nei tuoi occhi, che mi parlavano” rimuginare all’infinito come se fosse possibile fermare il tempo e tornare indietro e fermare tutto, ma così non è ” Mi frullano nella testa mille pensieri, tante colpe, anche se so che alla fine c’è un unico responsabile: chi a te ha tolto la vita, spegnendo il cuore, e a noi, i tuoi genitori, ha colpito ancora più forte, perché è riuscito ad ammazzarci lasciandoci in vita”. La parola passa al tribunale, alla Procura che presto chiuderà le indagini per omicidio colposo nei confronti dell’amico Renato Cajafa, che scarrellando la pistola ha fatto partire il colpo mortale “quanto valore avrà la tua vita per chi giudicherà il tuo assassino? Avrai la giustizia che meriti?”, ma anche il senso di rivalsa e di giustizia si piegano davanti a dolore “Mentre scrivo il tempo passa ed il cuore mi batte così forte che lo sento uscire fuori dal petto. Al sol pensiero di vivere ogni notte lo stesso dolore, sento di impazzire”.

gmm

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