PIEDIMONTE MATESE – È una vera bufera giudiziaria quella che si è abbattuta sulla passata amministrazione comunale di Piedimonte Matese: ben nove gli avvisi di garanzia che sono giunti nelle ultime ore all’ex sindaco Luigi Di Lorenzo, a sua moglie Oriana Vinciguerra e a 7 tra tecnici e politici.
Coinvolti anche l’ex assessore Ivan Filetti, Vincenzo Menditto, Angelo Meoli, Nicola Vetere, Mario Montanari, Massimo Rizzollo e Saverio Garofalo. Per la Procura l’ex sindaco avrebbe abusato del suo ufficio rivelando informazioni che avrebbero dovuto restare segrete, perché relative ad atto di indagini preliminari. Di Lorenzo avrebbe, infatti, confidato alla consorte, Vinciguerra, notizie di polizia giudiziaria su un controllo che i carabinieri forestali avrebbero dovuto effettuare sulla struttura del Cotton Village per verificare eventuali abusi edilizi. La donna, a sua volta, avrebbe confidato quella notizia all’ingegnere Rossolino, cognato dell’imprenditore Vittorio Civitillo, proprietario della struttura. I fatti si sono svolti a Piedimonte nel 2019.
DI Lorenzo, insieme al tecnico Meoli risulterebbero indagati per l’affidamento di un incarico di direttore dei lavori e coordinamento della sicurezza per gli interventi ai collettori fognari proprio a Menditto, che sarebbe stato incompatibile vista la sua posizione lavorativa, in quanto dipendente Asl distaccato presso il comune di Piedimonte Matese. Gli altri indagati, ovvero Meoli, Vetere, Rizzollo, Menditto e Montanari sono indagati per falsità materiale.
(Il Comune di Piedimonte Matese. Nei riquadri l’ex sindaco Luigi Di Lorenzo e l’ex assessore Ivan Filetti)