(ANSA) – Napoli, 07 Dic – Forti ritardi alle linee flegree gestite dall’Ente Autonomo Volturno. Nuova giornata di disagi per gli utenti che si servono dei mezzi Eav per i loro spostamenti. Come fa sapere la stessa azienda di trasporti, infatti, “causa mancata tensione al deposito di Fuorigrotta per lavori notturni, sulle linee Cumana e Circumflegrea si registrano ritardi di oltre 30 minuti”.
Per le stesse ragioni, in mattina Eav si era vista costretta a cancellare otto corse tra Torregaveta e Montesanto negli orari compresi tra le 5.21 e le 6.34.
DI ANTONIO ARRICALE – La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Lo sanno bene utenti e pendolari che si servono dei trasporti pubblici in Campania, i quali da dieci anni sentono parlare di piani di rilancio, potenziamento delle reti, mobilità integrata e tante belle parole, ma senza vedere migliorata di una virgola la propria condizione. Appunto, parole, puntualmente contraddette dalla realtà di tutti i giorni, come ricorda la notizia riportata sopra, che è di stamattina.
Nelle intenzioni del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e dei suoi esperti, in testa il consigliere regionale e grande sovrintendente del settore, Luca Cascone (lo scorso giorno azzoppato, peraltro, da un altro avviso di garanzia, per associazione a delinquere) e, a seguire, il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, e il presidente di Air Campania, Antony Acconcia, oltre ad altri numerosi accoliti di dubbia capacità manageriale, il comparto dei trasporti pubblici – distinto per trazione – dovrebbe essere ricondotto a due sole aziende: il ferro a EAV, la gomma ad Air. Piano, intanto, smentito dai fatti: la città di Napoli non si fida della Regione – almeno così sembrerebbe – la quale difatti è stata costretta qualche giorno fa a riconfermare i servizi di trasporto cittadino all’azienda in house del Comune, l’ANM (Azienda Napoletana Mobilità). Amen.
Per la restante parte della regione, suddivisa nei primi quattro lotti o bacini – lotto 1 Salerno e provincia; lotto 2 Avellino-Benevento e provincia; lotto 3 Caserta e provincia; lotto 4 provincia di Napoli – i processi di riorganizzazione, se per un verso arrancano, per l’altro offrono spaccati di veri e propri scandali. Come per esempio è il caso della CTP (Compagnia Trasporti pubblici), una delle 135 aziende – tra pubblico e privato – che affollano la costellazione del trasporto regionale, occupando circa 10 mila addetti.
Proviamo, allora, a delinearne i tratti principali.
Dunque, se la gestione di EAV ferro è un colabrodo, la gestione regionale dei servizi su gomma non è da meno. Anche in questo caso, si tratta di una situazione che viene da lontano. Al punto, che De Luca ne annuncia (e forse auspicava) periodicamente l’imminente fallimento. A cominciare da ANM e CTP. Ma mentre la prima (180 milioni di euro di debiti) – azienda in house della città di Napoli, evidentemente più protetta dal punto di vista politico – si è salvata con il concordato preventivo, la seconda, pur con un fardello debitorio minore (80 milioni di debiti, meno della metà della prima), che pure aveva chiesto analoga procedura a dicembre 2020 e si era incamminata verso il risanamento ad inizio 2021 (grazie anche a nuovi 30 bus assegnati dalla Regione Campania), si è vista ostacolata in questo percorso da una serie incredibile di boicottaggi. Primo fra tutti, l’opposizione di un DURC irregolare malgrado una sentenza favorevole ex art. 700 che aveva consentito alla società di ottenere la regolarità del documento da febbraio a giugno 2021. Salvo vederselo successivamente negare pretestuosamente fino a novembre dello stesso anno.
Oggi la questione è all’attenzione della Procura della Repubblica e del Curatore fallimentare.
E, tuttavia nei mesi senza il Documento unico di regolarità contributiva, CTP riuscí incredibilmente a mantenere un livello accettabile del servizio, ottenendo sia il pagamento degli stipendi e sia dei contributi con intervento sostitutivo: il rifornimento dei mezzi grazie a contratto di rete con ANM, ma anche grazie al supporto dell’Esercito Italiano. La storia continua.
(7.Continua)
(Nella foto autobus della Ctp)