NAPOLI – Tra gli assistiti dell’Asl di Napoli centro il tasso di mortalità evitabile, quella legata alla qualità delle cure e alla prevenzione come il ricorso ai vaccini, è addirittura il doppio rispetto a quello registrato tra gli assistiti della Asl Pesaro-Urbino (29,1% contro 14,6 per cento).
Mentre nell’area dell’Asp di Reggio Calabria si aspettano in media 35 minuti per l’arrivo di una ambulanza contro i 14 minuti dell’Asl Genovese e se l’Asl di Imola raggiunge con le cure a casa il 18% di over 65 nell’Asp di Messina la copertura è solo del 2,2%. Le migliori aziende sanitarie d’Italia sono cinque e sono tutte del Nord, di cui ben tre del Veneto (l’Asl 8 Berica di Vicenza; l’Ats di Bergamo; l’Asl Euganea a Padova, quella Dolomiti a Belluno) e l’Asl di Bologna.
Mentre le peggiori sono tutte al Sud: l’Asl Napoli 1 centro e poi quelle di Crotone, Matera, Enna e Vibo Valentia. Più in generale su 110 Asl valutate dall’Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali, sono 27 le strutture promosse, 53 quelle che raggiungono la sufficienza e ben 30 quelle bocciate.
“Dati falsi”: questo il commento secco che arriva dalla direzione strategica dell’Asl Napoli 1 Centro.
Il direttore generale Ciro Verdoliva non l’ha proprio digerita, la “pagella” di Agenas che ieri ha messo l’Azienda sanitaria territoriale in testa alla classifica delle strutture con le peggiori performance manageriali. In una nota si stigmatizza la “scorrettezza di chi elabora e pubblica dati senza preoccuparsi della minima verifica” e si annuncia che saranno esaminati “punto per punto i dati trasmessi” e si assumeranno “le iniziative conseguenti”.
“Si è certificato che la Campania è all’avanguardia per quanto riguarda investimenti e nuove tecnologie – evidenzia la nota – ma accanto a questi dati viene sottolineata, come sempre, quella che viene presentata come una criticità. In questo caso a carico dell’Asl Napoli 1 Centro”.
La Direzione Strategica dell’Azienda valuterà quindi nelle prossime ore, uno ad uno, tutti i dati pubblicati, ma comunica, da subito, che i primi dati pubblicati non rispondono alla realtà.
Quali sono i “falsi” emersi? “Relativamente al 118 è falso il dato di 29 minuti per i tempi che intercorrono tra la chiamata e l’arrivo del mezzo di soccorso. Il dato reale è di 19 minuti e 28 secondi (siamo a 18 minuti nel 2024), in ogni caso al di sotto della soglia indicata”.
E ancora è “falso il dato dell’Adi. I dati dell’Asl Napoli 1 Centro sono al di sotto della soglia richiesta. Inutile rilevare per l’ennesima volta la scorrettezza di chi elabora e pubblica dati senza preoccuparsi della minima verifica. Può capitare perfino che arrivi a Roma un dato sbagliato che potrebbe essere corretto con una semplice telefonata di verifica e confronto”.