AVERSA – Gravissimo episodio di bullismo nella scuola media “Domenico Cimarosa” di Aversa nei confronti di una studentessa, vittima di minacce e umiliazioni da parte di un gruppo di coetanei.
Gli episodi sarebbero andati avanti per settimane e si sarebbero verificati soprattutto durante i minuti di ricreazione. La giovane sarebbe stata minacciata con coltelli e costretta a guardare i bulli mentre questi si abbassavano i pantaloni, mostrandole i genitali. Dopo settimane di vessazioni, la studentessa, fortunatamente, ha raccontato tutto ai suoi genitori che hanno immediatamente denunciato ai carabinieri gli episodi di bullismo di cui era vittima la figlia. I militari della tenenza di Aversa hanno avviato un’indagine. L’episodio, oltre a sconvolgere la città normanna, riporta nuovamente alla luce il fenomeno del bullismo e delle baby gang che girano armate (non è chiaro, nel caso specifico, se la ragazza di Aversa sia stata minacciata dentro la scuola con dei coltelli).
Gli episodi di bullismo spesso si verificano negli spazi e nei tempi marginali della scuola: bagni, spogliatoi, momenti di entrata o uscita dall’edificio, intervalli… Oltre al bullismo fisico, caratterizzato da botte o minacce, esiste quello psicologico, indiretto, volto a umiliare o a mortificare la vittima attraverso insulti verbali o la diffusione di dicerie, immagini e video. Non bisogna commettere l’errore di pensare che questi episodi interessino solo la fascia d’età degli adolescenti: in realtà, la dimensione della mortificazione del debole può essere presente già a partire dalle scuole primarie. In questo caso, fortunatamente, la giovane ha parlato con i suoi genitori, ai quali ha raccontato quanto le stesse succedendo. Denunciare, ecco cosa bisogna fare. Denunciare, sempre.
