SAN POTITO SANNITICO (Caserta) – FLUMERI (Avellino) – di Antonio Arricale – Il gruppo cinese di Geely entra nel capitale sociale di Menarini Spa con una quota del 25%.
Lo hanno confermato i vertici della Seri Industrial spa, Vittorio Civitillo che con i fratelli Marco e Andrea ha acquisito l’azienda bolognese con stabilimento a Flumeri in provincia di Avellino, incontrando, unitamente al consigliere delegato Marco Raucci, le rappresentanze dei lavoratori, nel corso di un incontro che si è tenuto nel pomeriggio di oggi a San Potito Sannitico, dove ha sede legale l’azienda di autobus e del Gruppo capofila.
All’incontro hanno partecipato, per la Fim Cisl Luigi Galano, la Fiom Cgil, Giusepper Morsa, per la Uilm Gaetano Altieri, per la sigla autonoma Fismici, Giuseppe Zaolino, e la Ugl, Ettore Iacovacci.
Ai sindacati Vittorio Civitillo ha confermato l’investimento di 50 milioni di euro per rilanciare l’azienda un tempo leader nella costruzione di autobus, cui si accompagnerà per un valore del 25% il gruppo cinese di Geely con il proprio know how tecnologico ed un piano industriale molto ambizioso. Fondato nel 1997 il gruppo cinese, infatti, è il caso di ricordare che possiede dodici impianti produttivi e conta più di 50 mila dipendenti. Al momento, tuttavia, non è dato sapere se, unitamente alle tecnologie, inietterà anche altro denaro nell’impresa italiana.
I sindacati – il cui giudizio definitivo resta comunque vincolato alla verifica delle buone intenzioni, che comunque devono trovare riscontro e formalità anche attraverso un passaggio ministeriale – cominciano dunque a mostrare un cauto ottimismo, rispetto ai giudizi non proprio lusinghieri fin qui espressi sull’intera operazione ministeriale ed, in particolare, il gruppo industriale casertano.
L’accordo per il rilancio di Menarini Spa è stato, infatti, favorito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy retto da Adolfo Urso, che attraverso Invitalia nei mesi scorsi ha ceduto il 98% del capitale di Industria Italiana Autobus (IIA Spa) – questa la ragione sociale dell’azienda fino a poco più di un mese fa – alla Seri Industrial Spa dei fratelli Civitillo di San Potito Sannitico. Gruppo industriale, quest’ultimo, che ha in portafoglio marchi come Faa, P2P, CarBat, Repiombo, Coes, Seriplast, Ics, Plant Division e M. E che, appunto, tra le prime azioni messe in campo, il 10 ottobre scorso, ha cambiato ragione sociale all’azienda bolognese che era già stata – e con questo nome divenuta famosa in tutto il mondo – Menarinibus Spa.
I rappresentanti dei lavoratori, dunque, si sono riservati la verifica dell’effettiva implementazione del piano industriale fissando, con la nuova proprietà, paletti temporali precisi. Entro la fine dell’anno, infatti, dovrà esserci la definitiva riconversione produttiva della sede di Bologna, dove resteranno la progettazione e la manutenzione dinamica degli autobus e resteranno a lavorare 77 figure professionali di alto livello.
Nello stabilimento di Flumeri, invece, ci sarà il polo produttivo vero e proprio della Menarini Spa: azienda che dovrà essere non soltanto rilanciata, ma soprattutto riorganizzata nei processi produttivi, e dove attualmente lavorano 352 addetti più altri 60 lavoratori somministrati. Ed è anche la stabilizzazione di questi operai uno dei punti qualificanti del confronto avvenuto, oggi, tra la proprietà e i sindacati. Proprietà che ha confermato, in ogni caso. la produzione di 468 autobus per la fine dell’anno prossimo.
Step by step da verificare giorno dopo giorno – non si stancano di ripetere i sindacati – anche alla luce di una storia aziendale – è il caso di sottolineare – legata alla famiglia Civitillo e, spesso, costellata di acquisizioni, dismissioni e anche fallimenti, che hanno creato non poca apprensione tra le maestranze e, soprattutto, i sindacali, che si sono appunto riservati di sciogliere una certa riserva che ancora permane sul giudizio definitivo di questa operazione industriale. E che, non a caso, fa dire all’ex segretario generale della Cgil di Avellino Franco Fiordellisi: “Penso che ognuno può cambiare idea e giudizio sulle persone. Finora ci sono state non poche criticità, dovuto probabilmente anche alla complessità della situazione, che hanno creato non poco disagio a noi e tra gli operai. La speranza è davvero di poter rivedere in positivo il nostro giudizio”.