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Appalti truccati, liberi anche Fazzone e Cerreto, no all’obbligo di firma per Biondi e Mingione

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CASERTA – Per assenza di esigenze cautelari, l’ottava sezione del tribunale del Riesame, collegio F, ha annullato la misura cautelare agli arresti domiciliari anche nei confronti di Giuseppe Fazzone, considerato dalla Procura il dominus delle gare truccate nei comuni di Caserta e San Nicola la Strada, difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, e di Francesco Cerreto, titolare della ditta Opera, difeso dall’avvocato Gennaro Iannotti.

Il Tribunale della Libertà aveva già disposto la revoca degli arresti domiciliari per il funzionario Francesco Biondi, responsabile del settore Programmazione Urbanistica e Lavori pubblici del Comune di Caserta e del suo più basso in grado Michele Amato, addetto ai servizi cimiteriali.

Il Tribunale della Libertà ha annullato anche la misura restrittiva dell’obbligo di firma per Giulio Biondi, responsabile dell’area tecnica del Comune di San Nicola La Strada e dell’imprenditore Gianni Andrea Mingione, responsabile legale dell’Euro green sas.

I provvedimenti cautelari erano stati emessi lo scorso 31 ottobre dal gip Alessia Stadio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che accolse in parte le richieste del sostituto procuratore Anna Ida Capone, del procuratore aggiunto Carmine Renzulli e del procuratore capo Pier Paolo Bruni. Il gip emise un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per cinque indagati e per altri quattro le misure meno restrittive dell’obbligo di firma. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e corruzione. Il Riesame ha ritenuto che non sussistessero le esigenze cautelari. Le indagini riguardano presunte violazioni sulle gare per il verde pubblico a Caserta e a San Nicola la strada.

giovanni maria mascia

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