L’EDITORIALE di Antonio Arricale – Notix.it ha fatto centro. No, il tentativo del presidente dimissionario della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, di insediare un personaggio fantoccio al vertice dell’Ente di via S. Lubich, da gestire a suo uso e consumo e di quelli del suo entourage politico, alla fine non c’è stato.
E, però, il sospetto di aver sventato, all’ultimo momento, una subdola manovra di potere, seppure di raffinata arguzia politica, resta più di una sensazione, oserei dire, una certezza.
Almeno a giudicare dai visi tirati e per certi aspetti increduli, sia dello stesso presidente che dei più alti dirigenti della Provincia, quando si sono incontrati, stamattina, con la notizia ormai svelata della manovra che già circolava su tutte le bocche. A cominciare dall’usciere, che in un primo momento non si era reso conto dello strano trambusto che si avvertiva un po’ su tutti i piani, ma soprattutto nella buvette, insolitamente affollata a quell’ora della mattinata.
Dunque, la vicenda ve l’abbiamo già raccontata. Voci ben informate, dal di dentro, ci avevano raccontato di un vero e proprio coup de théâtre, un colpo da maestro, che il presidente Magliocca si stava preparando a fare.
Dimessosi dal vertice della Provincia e autosospesosi dalla carica, infatti, l’idea sarebbe stata quella di ritirare la decisione di auto-sospendersi, per rientrare così pienamente nella carica e dunque deliberare l’azzeramento totale degli incarichi istituzionali, per poi ri-assegnare – stante le sue dimissioni da presidente – la delega di rappresentanza dell’ente ad un consigliere provinciale fidatissimo. Della cerchia politica, per intenderci, condivisa in condominio con il consigliere regionale Giovanni Zannini. Consigliere vice presidente, che sarebbe continuato ad essere – riferiscono sempre voci indiscrete ma molto attendibili – dell’area aversana: ma di certo non l’attuale Marcello De Rosa, che come si sa è visto dai due con il fumo negli occhi. Manovra, peraltro, resosi oltremodo necessaria nell’incertezza interpretativa della norma che disciplina, in questo caso, la “vacatio” per dimissioni del presidente in carica.
Ma come si è detto, la “congiura” è stata scoperta per tempo. Prelevato, infatti, di buon’ora dall’autista della Provincia il presidente Magliocca era atteso alle 11,30 in punto nel suo ufficio, dove ad attenderlo ci sarebbero stati i massimi dirigenti dell’Ente pronti per mettere nero su bianco le sue intenzioni. Ma la notizia – ripeto – è stata anticipata da Notix.it e ha costretto il piano segreto di Magliocca a saltare per aria.
Il presidente, infatti – che qualcuno poi ha raccontato di aver visto fermo in auto con in mano un cellulare e un altro telefono all’orecchio, impegnato in una concitata discussione – è arrivato in Provincia con almeno un’ora e mezzo di ritardo, rispetto alla tabella di marcia. Il volto scuro e sbigottito ha incrociato quello dei dirigenti altrettanto increduli, e senza proferire parola ha chiamato l’addetto stampa ordinandogli di organizzare la conferenza stampa per le ore 15 di giovedì 14 novembre, giorno di scadenza per un eventuale ripensamento. Conferenza alla quale, è stato poi precisato, “sarà presente anche il suo legale di fiducia, avv. Mauro Iodice”.