NAPOLI – Resta in cella Renato Caiafa, comparso stamattina davanti al gip Iaculli del tribunale di Napoli, per l’udienza di convalida del fermo.
Il 19enne, accusato dell’omicidio del 18enne Arcangelo Correra, colpito da un proiettile alla testa la notte del 9 novembre e deceduto poche ore dopo al Vecchio Pellegrini, assistito dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, ha raccontato la sua versione dei fatti. Renato continua a sostenere che quella sera, dopo avere trascorso la nottata ai baretti di Chiaia, si erano ritrovati lui, Arcangelo ed il loro amico Giuseppe, in piazzetta intorno alle 4.30 del mattino. A quel punto avrebbero notato quella pistola appoggiata allo pneumatico di un’auto in sosta. Renato l’avrebbe presa e, nel maneggiarla sarebbe partito il colpo.
Il 19enne, ricordiamo, si è consegnato in Questura poche ore dopo il decesso di Arcangelo. Al giovane, la squadra mobile di Napoli e la Procura contestano il porto, la detenzione e la ricettazione dell’arma. Per quello che concerne l’omicidio colposo Renato Caiafa è indagato.