NAPOLI – Lavori mai iniziati, operai inesistenti, società operative solo sulla carta che avrebbero dovuto eseguire lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’ospedale Cotugno di Napoli.
Il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza partenopeo e la Procura regionale per la Campania della Corte dei conti (procuratore capo Antonio Giuseppone, vice procuratore generale Gianluca Braghò) contestano all’ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo del Cotugno e a un suo stretto collaboratore nell’invito a dedurre da oltre 3,3 milioni di euro notificato dai militari.
I destinatari del provvedimento dei pm contabili sono Vito Parisi, 78 anni, all’epoca dei fatti direttore pro tempore dell’Unità operativa complessa tecnico-manutentiva dell’Azienda ospedaliera dei Colli (direttore dei lavori di appalto e responsabile unico dei procedimenti) e Espedito Amodio, 47 anni, all’epoca dei fatti dipendente della stessa unità e direttore dei lavori di appalto. Società sprovviste di documentazione sulla regolarità contributiva e sulla sicurezza dei luoghi di lavorio.
L’indagine è stata aperta in seguito alle denunce presentate dalla direzione generale dell’Azienda dei Colli, di cui fa parte la struttura sanitaria vittima del raggiro. Le società nelle cui casse sono finiti i bonifici per i lavori mai eseguiti, una delle quali amministrata di fatto dal nipote del dirigente ospedaliero, sono risultate vere e proprie “scatole vuote”. All’ex direttore dell’Ufficio tecnico sono stati sequestrati tra l’altro due immobili nella provincia di Mantova.