CASERTA di Antonio Sanfelice – L’inchiesta si allarga, le maglie della rete si stringono. Le voci circolano con insistenza. Secondo fonti riservate, ma molto attendibili, il prossimo a cadere sarebbe il comune di Arienzo. Il sindaco Giuseppe Guida, infatti, potrebbe non avere il tempo di schiacciare l’interruttore per accendere le luminarie che sta facendo predisporre per allietare le prossime festività natalizie nella ridente cittadina dell’est casertano. Il compito, infatti, potrebbe essere surrogato dal presidente della Commissione di accesso, che potrebbe insediarsi già prima di Natale.
In questa sorte beffarda, peraltro, il comune di Arienzo – cui tutti riconoscono un salto di decoro notevole in questi ultimi anni – sarebbe in buona compagnia con altri due comuni della provincia: San Marcellino e San Cipriano d’Aversa. Di questi due ultimi comuni, peraltro – come anticipato sempre da Notix.it – la voce circola con insistenza già da alcune settimane.
Inutile aggiungere, inoltre, che analoga commissione di accesso, con le stesse finalità – quelle cioè di verificare, alla luce degli sviluppi delle recenti inchieste giudiziarie, se gli atti amministrativi risultino inquinati da pressioni esterne – è intanto al lavoro anche presso il comune capoluogo. E qui, anzi, le conclusioni – ovviamente coperte dal massimo riserbo – starebbero per essere messe nero su bianco dai commissari.
Ma torniamo al comune di Arienzo. Nella ridda di voci che con insistenza si alternano vengono ripresi fatti già passati – per così dire – agli onori della cronaca. Anche se, preminente, sarebbero quelli riconducibili alla gestione di appalti e di assunzioni – secondo le indiscrezioni raccolte – in un qualche modo pilotate dai politici. Aspetti, questi ultimi, che sarebbero anche i nuovi filoni dell’indagine attivata a 360 gradi dalla magistratura di Santa Maria Capua Vetere (i pm Gerardina Cozzolino, Giacomo Urbano, Ida Maria Capone, coordinati dal procuratore Pierpaolo Bruni e dal procuratore aggiunto Carmine Renzulli) e che ruota intorno o è immediatamente riconducibile a quello che la stampa ha definito “sistema di potere” in provincia di Caserta. Nel cui filone, peraltro, si ascrivono le azioni di perquisizioni delle abitazioni e degli uffici di politici (il consigliere regionale Giovanni Zannini, il presidente della Provincia Giorgio Magliocca) assessori, imprenditori, dirigenti e funzionari comunali.
Sistema di potere cui, in maniera diretta o indiretta, non sarebbe del tutto estraneo anche il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, il quale peraltro è anche consigliere provinciale oltre che, nella qualità di segretario provinciale di Forza Italia, anche capo politico – per così dire – del presidente della Provincia Magliocca. Entrambi, inoltre, referenti di Fulvio Martusciello per la provincia di Caserta, ma prima ancora amici del consigliere regionale Giovanni Zannini, con il quale le politiche della Provincia, intesa come ente, venivano congiuntamente definite.
Sotto la lente di ingrandimento della magistratura, insomma, sarebbero i percorsi amministrativi seguiti da Guida per fare alcune assunzioni (in questo caso, ci sarebbe un filo diretto tra il Comune di Arienzo e quello di Pignataro Maggiore) oltre a gare d’appalto, in questo caso svolte dal sindaco Guida sia a livello locale, che da presidente dell’Agis, l’agenzia che si occupa degli impianti sportivi della Provincia. Agis da cui Guida, però, si dimise lo scorso anno e di cui ora – è appena il caso di ricordare – è presidente Emiliano Casale, fino ad agosto scorso vice sindaco di Caserta, insediato con il placet di Zannini.
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