NAPOLI – Chiede perdono la famiglia del 17enne che tre giorni fa ha ucciso a colpi di pistola Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio, a pochi metri dal Comune.
“Vi chiediamo scusa, perdono per ciò che ha fatto nostro figlio per il dolore terribile che vi è stato inflitto…”. I genitori chiedono scusa con una lettera scritta a mano, in stampatello, rivolta alla famiglia della vittima. Una lettera resa nota dall’avvocato dell’indagato, Luca Raviele, dopo la decisione del gip del tribunale per i minori Anita Polito di convalidare il fermo per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio. Continua l’appello accorato “Ci rivolgiamo ai genitori, ai nonni, agli zii, ai cugini, alla fidanzata, agli amici, a tutta la famiglia e a tutte le persone che amavano Santo, noi siamo i genitori e vi chiediamo scusa e perdono per ciò che ha fatto nostro figlio, per il dolore terribile che vi è stato inflitto, per la tragedia che state vivendo”. S’immedesimano nel dolore “Perdere un figlio è una cosa inaccettabile, inspiegabile, un dolore che vi accompagnerà per tutta la vita, – si legge ancora nel manoscritto – nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia, ma anche la nostra. Noi siamo una famiglia umile, mio marito lavora, abbiamo un camion dei panini, i nostri figli sono stati cresciuti in una famiglia normale, di lavoratori”. “Io son o la mamma, – si legge ancora nella lettera della donna – non sono una pregiudicata, e né affiliata ai clan. Siamo una famiglia normale, come tante”. La donna ha voluto sottolineare il ruolo avuto in famiglia “Mio figlio è stato sempre curato e seguito da piccolo dalla neuropsichiatra infantile. Due anni fa, diventò ingestibile. Subito sono stati presi provvedimenti, con i servizi sociali” ma “rifiutava medicine e visite”. “Noi siamo una famiglia sconvolta e distrutta insieme alla vostra: chiediamo perdono da parte di nostro figlio”.