NAPOLI (r.s.)– E’ il giorno decisivo. Stamattina si aprirà la seduta di consiglio regionale che è chiamato a votare per il cosiddetto terzo mandato, che permetterà a Vincenzo De Luca di ricandidarsi alla presidenza della Regione Campania.
Il governatore punta su 33 voti su un totale di 51, ovvero punta sulla maggioranza tutta, compreso il Pd, ovviamente. I consiglieri dem sanno bene che, votando sì, verranno meno alle indicazioni della segretaria nazionale Elly Schlein, che ha ribadito più di una volta che il “Pd non avrebbe sostenuto presidenti uscenti per il terzo mandato”. Ma, evidentemente, qui in Campania, il suo diktat non è stato ben recepito visto che gli 8 consiglieri regionali del Partito democratico sembrano pronti ad appoggiare le ragioni del governatore uscente. Già la scorsa settimana il capogruppo dem in consiglio regionale, Mario Casillo, aveva ribadito che il gruppo “non poteva votare contro il presidente”.
Ma non è detto. Tutti o quasi i dem, stamattina dovrebbero votare sì. A meno che, nella mattinata e nelle ore della notte non si siano studiate strategie di attesa. Nel senso di rinviare la discussione a dopo le regionali in Emilia e in Umbria. E in questo caso la soluzione potrebbe essere quella di far saltare la seduta, facendo venire meno il numero legale. Ipotesi da concordare con l’opposizione, evidentemente.
In ogni caso, fissato a 26 il numero legale necessario per votare, senza il Pd De Luca si fermerebbe a 25 voti (con l’opposizione di centrodestra e i 5 Stelle che voterebbero contro). Con gli 8 consiglieri del Pd, invece, da 25 si passerebbe a 33 voti favorevoli.
Al momento, tuttavia, l’unica che si è sfilata dalla volontà del gruppo – e che quindi dovrebbe votare contro il terzo mandato stamattina in aula – è la consigliera Pd Bruna Fiola. Volendo escludere lei, ci sarebbero, in ogni caso, altri 7 consiglieri regionali dem pronti a votare per il terzo mandato. Ovvero: il presidente dell’Assise campana, Gennaro Oliviero, Francesco Picarone, Mario Casillo, Mortarulo, Massimiliano Manfredi, Maurizio Petracca, Loredana Raia.
Insomma, il Pd, in ogni caso, è l’ago della bilancia.