CASERTA – La gara per la manutenzione del verde pubblico di pertinenza comunale (taglio delle siepi, del prato e dei cespugli), a Caserta è il paradigma di un sistema teso ad aggirare le leggi, nel migliore dei casi, e a violarle, nel peggiore.
E’ una gara da 268 mila euro circa e quindi sopra la soglia comunitaria con procedura di evidenza pubblica, frazionarla in quattro lotti da 67mila euro consente di adottare procedure più semplici, con una richiesta di offerta, ed ha il vantaggio di poter distribuire i lavori a più ditte amiche, ma le gare sono solo una messa in scena. Emblematica è la telefonata che Giuseppe Fazzone, vero deus ex machina del meccanismo del ‘cartello di aziende’, fa al titolare di una nota enoteca di Caserta, nella speranza che quest’ultimo possa dissuadere La Tifata legnami a partecipare alla gara: “Senti conosci Tifata legnami? Lo conosci bene?”, L’interlocutore gli risponde che bene, bene non lo conosce e Fazzone gli spiega il motivo della domanda “quello sta iscritto nell’albo dei fornitori del Comune. Si deve fare una cosa, io gli facevo inviare l’invito e lui non rispondeva proprio”, poi è ancora più esplicito “già, me ne serve un’altra hai capito? A quattro le ho trovate, me compreso, adesso me ne serve un’altra, tu lo sai no come funziona”. Fazzone la fa sembrare una cosa semplice e ordinaria “è una fesseria, è solo questo piacere qua. Dici: ti arriva questa cosa, non rispondere proprio, hai capito? Non deve fare proprio niente”, ma il titolare dell’Enoteca gli spiega che in fondo non ha tutta questa confidenza con il titolare della Tifata legnami. Quel consolidato sistema truffaldino è talmente radicato che Fazzone lo tranquillizza “chissà che si pensa, arriva l’invito e poi rispondo solo io, hai capito? Questo glielo puoi dire telefonicamente, perché veramente non è niente di….” Per l’imprenditore non è niente di grave, “è una fesseria”, se non fosse che è un tentativo di accordo fraudolento.
gmm