SANTA MARIA CAPUA VETERE – Prima degli interrogatori preventivi undici erano state le richieste di misura cautelare in carcere e tredici agli arresti domiciliari da parte del sostituto procuratore Anna Ida Capone, titolare delle indagini. Il gip Alessia Stadio ha emesso cinque ordinanze cautelari ai domiciliari, mentre per altri quattro ha disposto la misura restrittiva dell’obbligo quotidiano di firma presso i carabinieri.
Il gip ha rigettato la detenzione cautelare per quattordici soggetti che restano indagati, ma a piede libero, motivando la sua decisione come nel caso dell’assessore di San Nicola Gaetano Mastroianni perché le sue dimissioni hanno fatto cadere le esigenze cautelari, mentre la mancata applicazione della misura per Beniamino Bernardo, dipendente comunale dell’area tecnica a Caserta, per Francesco Galileo, amministratore della F.G. Costruzioni srl, per Vincenzo Massaro della Coprofin srl, e per Antonio Di Rubba dell’omonima società di costruzioni, è dovuta al ruolo di meri esecutori delle direttive di Fazzone e Cerreto. Motivazione che per il gip va estesa anche agli impiegati del Comune di San Nicola Giovanni Mastroianni e Brigida Napoleone. Gli altri indagati dalla Procura, diretta dal Procuratore generale Pier Paolo Bruni e dal procuratore aggiunto Carmine Renzulli, per i quali non è stato firmato alcun provvedimento cautelare sono: Carmine Del Prete, amministratore unico della Co.res costruzioni e restauri, ritenuto dagli inquirenti un prestanome di Giuseppe Fazzone; Giulio Fappiano titolare della Consulstrategy srl, l’imprenditore sorpreso dai carabinieri a bonificare da microspie l’ufficio comunale di Francesco Biondi; Michele Iannucci; Antonio Megaro, ex assessore e vice sindaco di San Nicola la Strada; Marianna Sepe, moglie di Fazzone; Pasquale Viscusi, amministratore unico della Antonucci Garder srl e Francesco Zoleo, dipendente del Comune sannicolese. Per questi ultimi due la Procura aveva chiesto la detenzione in carcere.
gmm