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Qualità ambientale, Campania fanalino di coda d’Italia

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NAPOLI – La Campania incassa risultati più che deludenti dall’annuale rapporto del Sole 24Ore sull’Ecosistema urbano, che ha analizzalo le performance ambientali nei 106 capoluoghi di provincia d’Italia.

Tutti i cinque capoluoghi campani retrocedono in classifica generale peggiorando rispetto lo scorso anno: Napoli al quart’ultimo posto in classifica (era 98sima lo scorso anno), Caserta è al 98 posto (era 88esima lo scorso anno), Salerno retrocede di 11 posizioni classificandosi al 88esimo posto, Avellino nei bassifondi al 66 posto (60esima lo scorso anno). Chiude Benevento al 60esimo posto perdendo una posizione rispetto allo scorso.

Pessimo risultato per Napoli, dunque, che si piazza al quart’ultimo posto (103°) in classifica. La peggiore tra le grandi città del Belpaese. Beh, se Atene piange Sparta non ride: Caserta fa leggerissimamente meglio, se il termine “meglio” si può usare in questo caso, e si ferma al 98esimo posto. Ma anche la Salerno tanto amata dal governatore Vincenzo De Luca retrocede di ben 11 posizioni, classificandosi al 88esimo posto. Meno peggio solo le aree interne: Avellino è al 66esimo posto, e Benevento – che tra le 5 è la migliore provincia campana – si piazza al numero 60 della graduatoria nazionale, che è guidata da Reggio Emilia.

La ricerca analizza le performance ambientali su 6 aree: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. In Italia, ovviamente, le città con la miglior vivibilità ambientale si concentrano tutte al nord, mentre sud e centro della Penisola faticano a tenere il passo. Nelle prime dieci posizioni dominano le città del Nord Italia: dopo Reggio Emilia, Trento e Parma, seguono Pordenone (4 in classifica), Forlì (5), Treviso (6), Mantova (7), Bologna (8), Bolzano (9), Cremona (10).

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