VIETRI SUL MARE – A 70 anni dall’alluvione che provocò più di 300 morti, l’amministrazione comunale di Vietri sul Mare, guidata dal sindaco Giovanni De Simone, ha voluto ricordare quel tragico evento, che ancora segna la memoria di tutti i vietresi, con un incontro tenutosi nell’aula consiliare del Comune.
L’alluvione di Salerno del 25-26 ottobre 1954 fu una grave catastrofe causata da precipitazioni meteoriche di portata eccezionale; la tragedia fu aggravata nelle aree interessate da disboscamenti dissennati, i quali favorirono alcuni movimenti franosi estesi e distruttivi. La zona maggiormente colpita fu quella della costiera amalfitana, fino alla città di Salerno, e precisamente le località di Vietri sul Mare, Cava de’ Tirreni, Maiori, Minori, Tramonti.
Le devastazioni furono immense: frane, voragini, ponti crollati, strade e ferrovie distrutte in più punti, case spazzate via, scantinati allagati. I danni si calcolarono superiori ai 45 miliardi di lire.
La furia delle acque causò estese frane, una delle quali, staccatasi dal pendio di un monte da poco disboscato, spazzò via il villaggio di Molina ed un vicino ponte monumentale dell’acquedotto, chiamato “Ponte del Diavolo”.
I due torrenti Bonea e Cavaiola provenienti da Cava de’ Tirreni trascinarono a valle una tale quantità di detriti da ampliare e accrescere l’attuale spiaggia di Vietri sul mare detta Marina. Tutta la costa del Salernitano comunque cambiò il suo aspetto, risultando in numerosi punti più avanzata a causa dell’apporto di detriti.
In tutto si contarono (fra morti e dispersi) 318 vittime, 250 feriti, e circa 5.500 senzatetto.