SALERNO – Gli studenti del Liceo Tasso colgono nel segno di Lex Start. Se da una parte, l’iniziativa messa in campo dal Consigliere Regionale Andrea Volpe tenta, fin dal suo esordio, di colmare il gap tra istituzioni e giovani attraverso la partecipazione attiva di questi ultimi,
dall’altra, i protagonisti del primo incontro del secondo ciclo rispondono alla chiamata chiedendo proprio questo: l’occasione, il modo o il mezzo per accorciare le distanze con le stanze del Palazzo.
In Aula Magna, ieri mattina, un centinaio di ragazzi delle classi terza, quarta e quinta si sono confrontati per capire come poter rendere migliore il loro futuro. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico dell’Istituto Ida Lenza. «Sensibilizzare i giovani a essere cittadini protagonisti della vita della città è fondamentale. Lex Start è un’idea straordinaria, costruttiva, importante», ha esordito la Lenza prima di lasciare interloquire i suoi studenti con il consigliere Volpe. Sessanta minuti e poco più di pensieri trattenuti, spunti costruttivi, idee importanti. Tra timidezza e spigliatezza questi ragazzi hanno dimostrato di avere le idee molto chiare, tant’è che a fine incontro la metà dei presenti ha deciso di lasciare il proprio nominativo alla segreteria organizzativa con la volontà di proseguire nel viaggio di Lex Start e quindi confrontarsi più avanti con studenti di altri istituti, dividersi per aree tematiche e sedere in Consiglio Regionale per incontrare l’ufficio tecnico che gli insegnerà come si scrive una legge, per poi arrivare alla proposta.
«Due anni fa una percentuale importante dei 18enni in Italia non sapeva che si votasse», ha esordito Volpe e Michela, studentessa di quinta, ha espresso il suo parere in merito: «C’è carenza di comunicazione tra noi, Generazione Z, e le istituzioni. Bisognerebbe cambiare l’approccio culturale e privarlo della cattiva fede che ci appartiene in questo senso. Noi siamo informati ma superficialmente e seppur velocemente ci manca la conoscenza dell’aspetto tecnico della materia. Dovremmo costruire un legame, perché solo nello scambio potremmo iniziare a fidarci, capirci. Poi potremmo chiedere, proporre. Partecipare vorrà dire connettersi e diventare cittadini responsabili».
Applausi scroscianti in Aula Magna, a conferma del fatto che per loro manca un pezzo, un ponte con la politica. Michela con il suo pensiero ha come rotto il ghiaccio e l’incontro, che aveva preso il via in silenzio, cambia marcia.