L’EDITORIALE di Antonio Arricale – E venne il giorno del “redde rationem”. Domani, mercoledì 23 ottobre, ai consiglieri regionali della maggioranza, convocati ufficialmente per un primo esame della finanziaria regionale, il presidente Vincenzo De Luca, più che i numeri del bilancio, presenterà il conto.
Certo, ripeterà ancora una volta i risultati della sua gestione: gli stessi, magari conditi con una diversa salsa, che da giorni va ripetendo in tutte le occasioni di dibattito pubblico. Occasioni – notano gli osservatori politici – che si sono moltiplicate a dismisura, in quest’ultima settimana, e spesso sconfinando oltre la cinta daziaria regionale.
Il conto che presenterà ai consiglieri, dunque, sarà quello dei risultati della gestione di filiera che, partendo da Palazzo Santa Lucia – vale a dire da sé medesimo – attraverso i singoli esponenti della maggioranza sono, in questi cinque anni, arrivati ai territori. Non sarà, ovviamente, un esame qualitativo dei dati, bensì quantitativo. Del tipo: “A te ho dato questo, a te quest’altro, a lui quest’altro ancora. Ora alla semina deve seguire il raccolto, per cui ciascuno deve dirmi con chi sta, se con me o contro di me. Perché, come sapete, io non arretro di un millimetro, ho detto che mi candiderò per la terza volta alla guida della Regione e lo farò”.
Ora, a parte che tecnicamente, quella dello Sceriffo non sarebbe la terza candidatura alle regionali, ma la quarta: la prima volta – ricorderete – nel 2010, fu sconfitto da Stefano Caldoro (il quale, dal suo canto, ha ribadito che non ha intenzione di presentarsi più). Inoltre – come ha ricordato Isaia Sales qualche giorno fa – c’è anche una questione anagrafica da tener presente: “Quanto si ha una bella età, bisogna farsi da parte”. E De Luca ha ormai alle spalle 75 primavere. Ma che volete che siano, per il nostro.
E, però, gli argomenti non basteranno da soli, pesando come un macigno il veto ufficiale del Pd alle ambizioni mai misurate di De Luca. Il quale, infatti, per incoraggiare la scelta dei consiglieri a schierarsi, senza sé e senza ma, dalla sua parte, dirà pure di godere già della disponibilità piena della lista di Campania Libera, De Luca Presidente e A Testa Alta. Forse un tantino poco, tanto più che queste tre liste hanno punti di riferimento azzoppati. È il caso, per esempio, del consigliere regionale Giovanni Zannini.
Ad ogni modo, i primi chiamati a dichiararsi saranno Mario Casillo e Gennaro Oliviero. Il primo, ingegnere, ricercatore universitario, detto mister preferenza, fu eletto con oltre 41 mila voti. Casillo, sabato scorso fu annunciato più volte al convegno organizzato da Sandro Ruotolo, che con De Luca ce l’ha a morte. Ma non fu visto in sala. Dissero: giustificato per motivi di famiglia. Aiutava la moglie a trovare casa in Puglia, colà trasferita per motivi di lavoro.
Il secondo, politico di lungo corso tra le file del Psi, è l’attuale presidente del Consiglio Regionale, che della partita quasi sicuramente sarà. A seguire tutti gli altri. E per gli assenti, questa volta, non ci saranno giustificazioni che tengano.