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Al supermarket Regione Campania si paga uno ma si portano via due articoli

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LA STORIA di Antonio Arricale – Paghi uno e porti via due articoli al supermarket della Regione Campania. L’offerta, ovviamente, è valida solo per gli amici. E, naturalmente, per gli amici degli amici.

Almeno così emergerebbe dalla storia, che vi ho anticipato ieri, dell’affidamento all’Azienda Ovosapiens srl di Mondragone – il comune del casertano dove è nato e vive il consigliere regionale Giovanni Zannini – delle Tenute agricole di Passerano (in provincia di Roma) e Montecoriolano (in provincia di Macerata) di proprietà della Regione Campania.

In questo caso, però, non si tratta di indizio né di coincidenza, ma di un dato acquisito agli atti, nero su bianco, come si vedrà. A meno che non si tratti – mettiamola così – di una distrazione, di un errore macroscopico della burocrazia regionale (il direttore generale dott. Fabrizio Manduca e a cascata, il responsabile del procedimento dott. Giuseppe d’Errico, il direttore delle aziende agricole dott. Benvenuto Vicinanza e l’arch. Bruno Schiano Lomoriello, questi ultimi due della commissione giudicatrice), dirigenti e funzionari di alto livello, che peraltro costano alla comunità un botto di quattrini, in termini di stipendi. Errore, però, a cui sono in tanti a non credere.

Dunque, alle ore 13 del 20 maggio scorso, al termine di scadenza stabilito per la gara di affidamento delle due tenute agricole, suddivise pertanto in due lotti, arriva una sola offerta, quella della società agricola mondragonese, che riguarda soltanto il lotto 2 (l’azienda di Passerano). Tecnicamente, per il lotto 1, con base d’asta 7.778 euro (azienda di Montecoriolano) la gara va deserta. Ne consegue che, da assegnare è soltanto l’azienda agricola romana, la cui base d’asta è di 67.400 euro, somma che sale a 134.800 euro per i due anni di affidamento previsti dal bando.

Attenzione alle cifre, perché l’aspetto non è secondario. Complessivamente, cioè, per entrambi i lotti, la base d’asta è di 150.356 euro. L’offerta dell’Azienda agricola Ovosapiens srl è di 152.499,24 euro. Somma che – dalla lettura degli atti – dovrebbe valere soltanto per l’affidamento della Tenuta di Passerano. Capita, invece, che nel decreto di assegnazione si procede ai sensi dell’art. 17, comma bla, bla, bla “suddivisa in lotti finalizzata all’affidamento concessione del complesso dei beni organizzati delle Aziende agricole di proprietà regionale denominate Azienda agricola di Montecoriolano nel comune di Potenza Picena (MC) e Azienda agricola di Passerano nel comune di Gallicano nel Lazio (RM), da aggiudicarsi in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, in favore dell’operatore economico Ovosapiens srl società agricola con sede legale in via Padule n. 34 – 81134 Mondragone (CE)”.

È scritto, dunque, nero su bianco, che pur avendo partecipato alla gara per un solo lotto, Ovosapiens si pappa il tutto per la parte. Peraltro – viene da pensare – che colui che ha ordito il tutto – semmai vi fosse dolo – è sicuramente una mente brillante, avendo ragionato in modo da far apparire, nel caso l’inganno venisse a galla, l’errore frutto di un equivoco.

Tornando ai numeri, infatti, l’offerta della Ovosapiens di 152.499 euro, per un solo lotto, rispetto alla base d’asta è sicuramente migliorativa di 17.699,24 euro. Ma è anche migliorativa, sui due lotti considerati insieme, di 2.143 euro. Certo, in quest’ultimo caso, si tratta di spiccioli, ma comunque soldi in più.

Chi assolutamente non crede alla distrazione, però, è sicuramente la consigliera regionale del gruppo misto, Maria Muscarà, che domani, in conferenza stampa, unitamente all’ex consigliere regionale e attuale presidente di Sud Protagonista Salvatore Ronchi e a Nunzio Torre, in rappresentanza dei non vedenti ospiti dell’Istituto Colosimo, illustreranno i termini di un esposto che consegneranno alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti (CLIKKA E LEGGI il nostro articolo pubblicato ieri).

C’è da sapere, infatti, che le tenute di Passerano e Montecoriolano, oltre che tutti i beni dell’ultimo proprietario, il barone Paolo Quintieri, morto nel 1970, fanno parte del lascito testamentario a favore dell’Istituto Paolo Colosimo, ente pubblico che accoglie i bambini ciechi. Un lascito, che per volontà testamentaria, è inalienabile essendo finalizzato ad assicurare stabilità all’istituto e ai suoi ospiti. La Regione, dunque, è chiamata a gestirne soltanto il patrimonio. Una gestione ritenuta, però, dai promotori dell’esposto a dir poco “opaca”. E lo stesso pensano anche gli eredi del barone che, infatti, ora ne reclamano la restituzione. 

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