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POLITICA&AFFARI: perquisizioni d’oro, carabinieri scovano 545 mila € cash

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MONDRAGONE – Un fiume di denaro, cifre vertiginose, mazzette di banconote da far tremare i polsi. Parliamo dei soldi sequestrati nel corso delle perquisizioni dei carabinieri di Aversa – nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto Giovanni Zannini – a casa del consigliere regionale di Mondragone, degli altri sei indagati e dei cosiddetti “terzi”, ovvero di coloro che risultano implicati nell’indagine, ma per i quali, finora, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere non ha ipotizzato la commissione di reati.

Pecunia non olet. Eppure è proprio seguendo l’odore dei soldi che i militari dell’Arma, nel corso di quelle perquisizioni, avrebbero trovato e requisito ben 545mila euro. In contanti, ovviamente. Non solo, quindi, il pacco contenente 160mila euro, lanciato dalla finestra da una persona non indagata alla vista dei militari aversani (si trattava, in quel caso, di una persona da cui si recava spesso l’amico e compare di nozze di Zannini, Alfredo Campoli, per ritirare consistenti somme di denaro, anche 100mila euro “a botta”).

A quei soldi “buttati via” se ne aggiungerebbero, dunque, altri 385mila, recuperati tra le varie abitazioni e gli uffici controllati dall’Arma.

I carabinieri, lo scorso 3 ottobre, hanno perquisito diversi edifici. Hanno bussato alla porta di casa di Giovanni Zannini (indagato per corruzione e concussione), in via Falco a Mondragone e, subito dopo, si sono recati nell’abitazione di Alfredo Campoli, poco distante da quella del politico, in via Starza Vecchia. Non solo, i pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, disposero anche la perquisizione degli uffici occupati da Zannini, che è presidente della Commissione ambiente, in consiglio regionale.

Quelle perquisizioni sono poi proseguite nelle abitazioni di Paolo e Luigi Griffo, Ciro Ferlotti e Giuseppe Ruggiero, tutti indagati.

Veniamo ai “terzi”, cioè a chi, a tutt’oggi, non è indagato, ma che ha subito la perquisizione personale e domiciliare. Si tratta di Orlando De Martino (autista e uomo di fiducia di Zannini), Vincenzo Rurgo, Francesco Melchiorre (il misterioso uomo di Foggia che avvicinò Campoli, offrendogli una pendrive da consegnare a Zannini), Antonio Scuotto (dipendente della FC Multiservice di Campoli), Arianna De Lellis, Giuseppe Romano, Luigi Marra (questi ultimi tre componenti della commissione Ambiente del comune di Castello del Matese).

Ebbene, scavando e rovistando tra cassetti e armadi, i carabinieri hanno sequestrato documenti, pc, cellulari e tanti, tantissimi soldi in contanti. Ribadiamo: 545mila euro. Mica bruscolini.

Nelle foto: immagini di repertorio dei carabinieri. Nel riquadro Giovanni Zannini

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