NAPOLI – Si apre con quattro confessioni il processo d’appello per l’omicidio di Patrizio Reale detto ‘Patriziotto’. Condannati in primo grado all’ergastolo ammettono gli addebiti Salvatore D’Amico “’o pirata”, Luigi D’Amico, Armando De Maio e Ciro Ciriello, difesi dagli avvocati Leopoldo Perone, Giuseppe Perfetto, Domenico Dello Iacono e Sergio Lino Morra.
Gli imputati sperano così di vedersi cancellare la condanna al carcere a vita irrogata nel maggio del 2024. La sentenza di appello è attesa per la fine del mese. Umberto D’Amico, collaboratore di giustizia e principale accusatore nell’inchiesta fu condannato a 12 anni. E’ iniziato così il processo che si sta celebrando in Corte di assise di appello a carico di boss e gregari del clan D’Amico-Mazzarella. Luigi D’Amico aveva già confessato a gennaio, quando il ras del rione Villa ha non solo ammesso le proprie responsabilità, confermando di essere stato il mandante dell’agguato, ma si era anche dissociato. L’omicidio di Reale e il ferimento di Giovanni Nocerino avvennero l’11 ottobre del 2009, ma il boss morì il giorno successivo.