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Inchiesta Alfieri, faccia a faccia degli indagati con i pm

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SALERNO – Il faccia a faccia tra i magistrati e Franco Alfieri si è tenuto lunedì mattina nel carcere di Fuorni, dove il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della provincia di Salerno (sospeso dal prefetto da entrambe la cariche) è rinchiuso da giovedì scorso.

Alfieri, accusato di corruzione, ha risposto alle prime domande dei magistrati. Si è difeso, argomentando sui fatti contestati dal giudice per le indagini preliminari e dai pubblici ministeri. Ora tocca agli altri cinque indagati essere interrogati.

Elvira Alfieri, amministratore delegato della Alfieri Impianti e sorella del sindaco di Capaccio Paestum, ha già risposto alle domande di pm. Ha fornito la sua versione dei fatti e respinto le accuse “contribuendo a fare chiarezza sull’oggetto delle indagini e prendendo le distanze da quanto le è stato imputato”.

Davanti ai magistrati dovranno comparire anche Andrea Campanile, factotum di Alfieri; Carmine Greco, responsabile del Comune di Capaccio Paestum; Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria della Dervit.

Le indagini riguardano alcune procedure di affidamento di lavori: in particolare, quella relativa all’intervento di adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale e quella relativa ai «lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale del Comune», entrambe bandite dal Comune di Capaccio Paestum ed aggiudicate dalla Dervit.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, «gli indagati a vario titolo avrebbero turbato con collusioni ed altri mezzi fraudolenti le procedure negoziate volte ad affidare le commesse pubbliche di cui sopra, al fine di garantire alla Dervit S.p.A. l’aggiudicazione dei lavori», si legge in una nota firmata dal Procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli.

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