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L’asse politico che unisce Zannini e Magliocca ai consiglieri regionali di Italia viva

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L’Editoriale di Antonio Arricale – Non sappiamo se questo martedì è il giorno della svolta nell’indagine che vede coinvolto – con l’accusa di corruzione e concussione – il consigliere regionale Giovanni Zannini.

Il presidente della 7ma Commissione regionale (Ambiente) infatti, sarà ascoltato dai giudici, come del resto aveva anch’egli richiesto. Certo, Zannini potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere, nel senso che, su aspetti specifici eventualmente contestati dai pm, potrebbe decidere di tenere la bocca chiusa.

Non sappiamo, infatti, quanta parte e di che peso è il materiale delle copie forensi che intanto sta emergendo da telefonini e apparecchiature elettroniche sequestrate anche agli altri indagati (sei persone). Ed è proprio questo l’aspetto che in queste ore, se non tremare, sta facendo vivere con forte ansia un po’ tutta la classe politica della provincia di Caserta. Il timore, infatti, è che da una banale – si fa per dire, naturalmente – inchiesta giudiziaria, con effetto domino, possano via via emergere o trovare conferma anche fatti e misfatti finora soltanto sussurrati tra gli addetti ai lavori. Insomma, che da una palla di neve venga giù una valanga.

Volendo dare, infatti, ascolto alle solite malelingue – le stesse che, guarda caso, da mesi parlano di un malcostume diffuso, a tutti i livelli, negli enti amministrativi locali – è proprio sull’asse Zannini-Provincia di Caserta-consiglieri del gruppo regionale di Italia Viva, che i telefonini sono diventati improvvisamente muti.

In particolare, è sul Palazzo della Provincia che è puntata la massima attenzione, avendo l’ente capacità di spesa notevole, sia direttamente e sia indirettamente, attraverso gli enti strumentali di cui è azionista unico. E qui non può non citarsi la società Gisec Spa, Gestione impianti e servizi ecologici casertani, alla cui gestione afferiscono lo Stir (l’impianto di tritovagliatura), i siti di stoccaggio dei rifiuti (Villa Literno, Brezza, Marcianise, Ferrandelle e Santa Maria la Fossa) e le discariche (Marruzzella, Parco Saurino, Bortolotto e Lo Uttaro). Settore, in generale, assai sensibile, come del resto la storia insegna.

A seguire, c’è l’Idrico Terra di Lavoro (dove Zannini avrebbe deciso il Cda, ed in occasione del rinnovo dell’Ente idrico campano, Eic, organizzato sia le liste del centro-sinistra, che quelle del centro-destra). Ancora, c’è l’Agis (Agenzia per la gestione degli impianti sportivi provinciali) alla cui presidenza è stato posto Emiliano Casale, assessore inquisito (per altre vicende) del Comune di Caserta. Infine, Terra di Lavoro spa, la società in house providing che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni immobili e delle caldaie.

Insomma, allineare le manovre politiche – di cui il gran maestro cerimoniere è unanimemente ritenuto appunto Zannini – con gli interessi (leciti, per carità, fino a prova contraria) espressi dall’ente Provincia guidata da Giorgio Magliocca e le aspettative dei consiglieri e dei rappresentanti regionali di Italia Viva, che afferiscono alla stessa maggioranza del presidente De Luca, alla fine è solo un gioco da ragazzi.

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