Signori politici, fatevi la domanda e datevi la risposta

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L’Editoriale di Antonio Arricale – Malaffare e mala politica soffocano i cittadini, scrivevamo ieri, del tutto ignari – ovvio – del sommovimento tellurico-giudiziario che sarebbe avvenuto nella notte e che, stamane, raccontiamo sul questo giornale.


Certo, si tratta di inchieste, dunque, di indagini, accuse, sospetti – peraltro, tutte ancora da dimostrare, eventualmente nel corso di un processo, che non è neanche detto che dovrà farsi – non certo di sentenze di colpevolezza, le notizie che riguardano l’arresto del presidente del Provincia di Salerno e di altri imprenditori. E lo stesso dicasi nel caso della perquisizione fatta dai carabinieri a casa del consigliere regionale Giovanni Zannini e del suo amico imprenditore Alfredo Campoli. In tutti i casi si parla – fino a prova contraria – di personaggi politici e imprenditori innocenti. Ripeto, innocenti, neanche di presunti colpevoli.

Questa posizione garantista, che – vi assicuro – non è di facciata, non deve impedirci, però, di riflettere, di tornare a discutere, di approfondire un tema che è tutt’altro che marginale rispetto alla gestione della cosa pubblica.

Gestione che, soprattutto a livello locale, quella più prossima alla gente, ai cittadini – i quali spesso l’avvertono, con irritante repulsione, sulla propria pelle – appare diffusamente inquinata. E lo vanno dicendo, ormai, da molti anni, approfondendo il soldo che li divide dalla Politica, disertando in numero sempre maggiore le urne. E, tuttavia, capita che la commistione tra pubblico e privato, la collusione tra politica e mondo degli affari, la corruzione, la concussione siano cattive pratiche che, spesso, anzi troppo spesso, vengono addirittura ostentate senza scorno.

È indubbio: oggigiorno la politica è diventata un lavoro, anzi, un mestiere. E ciò che è peggio è che quanti ci sguazzano dentro – persone spesso senz’arte né parte – per alimentare le ricchezze proprie e dei sodali, sono spesso considerati dalle remore (i pesci che si cibano degli avanzi degli squali) come soggetti brillanti, intelligenti, capaci, e non invece per quello che sono: furbi lestofanti.

I risultati di tutto questo sono sotto gli occhi di tutti. I Comuni – le cui casse sono alimentate sia direttamente dai cittadini e sia, indirettamente, attraverso pingui trasferimenti statali o dell’Unione europea, soldi che non bastano mai – sono enti sempre più oberati di debiti, che non riescono ad erogare servizi minimi; che inaugurano opere che non saranno mai completate; senza asili nido, scuole, parchi, con strade colabrodo. Città sempre più invivibili e brutte.

Vien da chiedersi, allora: di tutto questo sfacelo di chi pensate sia la colpa? Suvvia, signori politici, fatevi la domanda e datevi la risposta.