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Acconcia, l’autista di De Luca

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L’editoriale di Antonio Arricale – Non c’è solo la Sanità nel “cahier de doléance” di noi poveri cristi, cui è toccata in sorte di abitare in Campania. Ci sono pure i Trasporti, e non solo. Ma fermiamoci a questo settore, per ora. Dunque, i Trasporti.

Provate a leggere le recensioni che sono in calce, sui social, ad una qualsiasi voce legata alla questione mobilità. Non troverete un solo giudizio sufficientemente positivo, al di là delle parole di circostanza postate dagli amici degli amici, che auspicano – giusto per non far vedere – un miglioramento dei servizi. Perché, anche per i trasporti come per la sanità, la situazione è quella che è: un disastro.

Basta dare uno sguardo a ciò che avviene su ferro, alla Circumvesuviana, per esempio, guidata nella doppia veste di presidente e direttore generale, dall’immarcescibile Umberto De Gregorio. E non è il caso qui di infierire oltre, dal momento che l’azienda è un giorno sì e l’altro pure alla ribalta delle cronache non soltanto locali. E, ovviamente, tutt’altro che per modello di efficienza.

Il fatto è che neanche il trasporto su gomma va meglio. Segmento, quest’ultimo, che da qualche anno è affidato alle cure del casertano Antony Acconcia. Dove il nome all’americana non è un vezzo, essendo nato a Long Beach, appunto negli Usa, sessant’anni fa.

Acconcia è un manager di lungo corso, ma anche un politico navigato, di grande esperienza. Moderato-progressista, in quanto a tendenza politica, potremmo dire: nel senso di ex democristiano finito – da Manipulite in avanti – a braccetto con gli ex comunisti del Pd.

Acconcia è stato, infatti, dal 1993 al 2000 due volte sindaco di Capodrise, comune a ridosso del capoluogo di Terra di Lavoro, e dal 2005 al 2008 direttore generale della Provincia di Caserta, dove peraltro incappò in un incidente giudiziario (finì agli arresti con altre cinque persone, per turbativa d’asta) dal quale, però, ne uscì completamente pulito. Episodio, questo, per il quale finì sulla stampa nazionale, ma non tanto per l’accusa infondata mossa nei suoi confronti, quanto per aver stretto una “liaison” con la giornalista de La7, la brillante e bella conduttrice di Tagadà, Tiziana Panella, altra casertana doc, in quel tempo assessore ai Beni culturali e ai Grandi eventi nella giunta provinciale.

Acconcia, inoltre, è stato anche consulente del Consorzio Asi di Salerno, direttore generale del Consorzio Asi di Caserta, consulente Anciform, Ancitel e presidente del Comitato di rappresentanza dei Sindaci Asl CE1, giusto per avere un’indicazione dei suoi incroci politici, prima di diventare amministratore unico Air Campania spa, azienda che ha finito per accorpare sotto lo stesso tetto il precedente e variegato mondo del trasporto locale (Tpl).

Inutile aggiungere, dunque, che come Eav srl (Ente autonomo Volturno) che gestisce il trasporto su ferro, anche Air spa che si occupa invece della mobilità su gomma, il socio unico è la Regione Campania. E, dunque, è a Palazzo Santa Lucia che bisogna ricondursi, nel bene e nel male. Ovviamente, soprattutto nel male, dal momento che – come si è già detto – il settore funziona tutt’altro che con soddisfazione per gli utenti. E i nodi del trasporto su gomma sono venuti al pettine, con la massima evidenza, proprio ora: nei giorni di riapertura delle scuole. Con corse insufficienti e per niente sincronizzate (lo denunciano, stamattina, i giornali di Avellino) con gli orari scolastici; autobus sporchi, alcuni stracolmi, altri invece completamente vuoti. Per non parlare della questione sicurezza, come ci ricorda Pasquale Federico, segretario generale della Fit Cisl di Caserta, a proposito delle frequenti aggressioni subite dagli autisti soprattutto sulla linea Aversa, Villa Literno, Mondragone.

E non sono gli unici punti deboli denunciati dai sindacati, che lamentano la lentezza con la quale sta procedendo il concorso per l’assunzione di nuovi autisti (procedure di cui, però, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno immagiamo ora una forte accelerata) e soprattutto lo strabismo con cui il servizio di trasporto locale e i relativi investimenti vengono programmati. “A favore di Salerno e dei collegamenti dell’aeroporto Costa d’Amalfi, mentre i collegamenti di Caserta – più ancora di Avellino – con la stazione di Afragola e dunque dei treni ad alta velocità sono insufficienti e costringono i viaggiatori a doversi recare prima a Napoli”.   

E, ancora, mentre del terminal bus davanti alla Reggia si fanno praticamente solo annunci, “la città di Arechi – promette De Luca – cambierà il suo volto tra viabilità e mobilità- Tra i finanziamenti vi è uno stralcio dei lavoratori denominati Porta Ovest e il completamento della viabilità retroportuale con un parcheggio di interscambio da 22 milioni di euro”. Mica bruscolini.  

(Nella foto, da sinistra: Antony Acconcia, Vincenzo De Luca, Umberto De Gregorio)

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