Campania, al via la mobilitazione “Non è la strada giusta” contro la realizzazione strada veloce Eboli-Agropoli

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Mobilitazione di Legambiente contro le opere che rallentano la transizione ecologica sollecitando le istituzioni a realizzare quelle effettivamente utili. Stamattina volontari di Legambiente si sono ritrovati sotto la sede Regione Campania Via S. Lucia 81 in occasione dell’incontro convocato dall’Anas per la conclusione del dibattito pubblico sulla realizzazione di una strada veloce da Eboli ad Agropoli, per manifestare la contrarietà alla realizzazione della bretella con lo striscione “Non è la strada giusta”. Legambiente esprime profondo sconcerto e sconforto per il metodo e i contenuti della fase conclusiva del Dibattito Pubblico sulla realizzazione del Collegamento stradale veloce tra l’autostrada A2 “del Mediterraneo” e la variante alla statale 18 ad Agropoli.

Gli esiti illustrati del percorso partecipativo, riguardo le alternative di progetto prospettate dagli stakeholder sono stati presentati in maniera superficiale e con tono irrisorio, svilendo il valore delle proposte alternative e il significato stesso del concetto di dibattito pubblico, giungendo a paragonare l’intermodalità all’utilizzo “pattini a rotelle”. Le proposte di Legambiente hanno piuttosto suggerito di valutare quali alternative alla proposta predisposta dall’ANAS, in coerenza con le politiche comunitarie il potenziamento degli assi viari già esistenti e del trasporto ferroviario intermodale, cioè il rafforzamento delle corse dei treni e la realizzazione presso le stazioni di destinazione di presidi di car sharing, bike sharing, bus, navette.

“Questa mattina si è assistito ad un farsa che poco o nulla ha a che vedere con un dibattito pubblico imparziale e rispettoso del lavoro svolto dagli stakeholders sui territori. Stiamo rischiando l’ennesimo spreco di risorse pubbliche – commenta Mariateresa Imparato presidente di Legambiente Campania – dirottate su opere inutili che rallentano la transizione ecologica con un approccio completamente sbagliato e fatto passare come un progetto per la tutela dell’economia e dell’ambiente. Un costo stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro per un’opera che non risolverebbe il problema. In Campania riteniamo che di priorità ce ne siano ben altre, come ad esempio la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici, l’adeguamento e potenziamento del sistema ospedaliero pubblico (strutture e apparecchiature), il completamento delle infrastrutture idriche (acquedotti colabrodo, reti fognarie e depuratori mancanti). L’unico progetto di infrastruttura della mobilità utile per la tutela dell’economia e dell’ambiente è il potenziamento del trasporto pubblico su ferro (treni, metro, tram) anche a servizio delle aree in questione. Per risolvere le legittime esigenze di velocizzare e decongestionare la SS18- conclude il Presidente di Legambiente Campania – ci sono modalità più coerenti, efficaci ed economiche che fondano sul potenziamento del trasporto ferroviario intermodale, sulla ripartizione del traffico sulle arterie collaterali alla SS18 e sul completamento dei minimi collegamenti tra le arterie esistenti (aversana)”, termina la nota stampa di Legambiente.