Terminata la latitanza per Jeff Joy, la 48enne esponente di spicco della “black mafia” nigeriana, che oggi è stata riportata in Italia per scontare la pena di tredici anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di persone e sfruttamento della prostituzione. Le indagini dei poliziotti di Ancona risalgono al 2007 quando la donna ricopriva un ruolo importante nella gestione del business della prostituzione tra Italia, Olanda e Spagna, caratterizzata da violenze e minacce anche nei confronti dei familiari delle ragazze in Nigeria. La criminale è una tra le poche donne inserite nell’elenco dei 100 latitanti pericolosi, stilato dal Gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti della Direzione centrale della polizia criminale. La sua estradizione rappresenta il primo provvedimento nell’ambito del Trattato di estradizione tra Italia e Nigeria, firmato nel 2020, ed è stata possibile grazie al lavoro congiunto della magistratura nigeriana, dell’ambasciatore italiano in Nigeria e del ministero della Giustizia italiano.
A seguito dell’attività di ricerca da parte di funzionari del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (SCIP) nel paese africano e l’emanazione di una red notice nel 2010, il Department of state services (DSS), il servizio di intelligence nigeriano, è riuscito a rintracciare e ad arrestare la donna il 4 giugno 2022, grazie anche alla collaborazione tra l’Esperto per l’immigrazione italiano in Nigeria e le forze di polizia locali. Il vice capo della Polizia Vittorio Rizzi ha sottolineato come: “L’Africa si conferma oggi un’area strategica per la ricerca di latitanti e il contrasto al crimine organizzato. I Paesi africani in via di sviluppo rappresentano poi dei luoghi elettivi per il riciclaggio dei capitali illeciti della criminalità organizzata e l’Italia è impegnata a livello internazionale per agevolare, attraverso strumenti penali ed amministrativi, il tracciamento dei patrimoni illeciti delle mafie per il loro sequestro e confisca”.
Serena Felici – Nota Stampa Polizia di Stato