“L’emozione è stata davvero tantissima, una grande esperienza. Siamo partiti da Marina della Lobra, abbiamo raggiunto la Baia di Ieranto area protetta di Punta Campanella . I ragazzi dell’Area Penale di Napoli si sono immersi con noi. La baia di Ieranto è Area Marina Protetta Punta Campanella. Dunque è tata un’esperienza ricca, un percorso davvero intenso dal punto di vista educativo e sociale. La speranza è che questi ragazzi possano conoscere un mondo nuovo, il patrimonio ambientale e culturale”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente nazionale di Archeoclub D’Italia, al termine della sensazionale immersione con i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, avvenuta alla Baia di Ieranto oasi di biodiversità dell’Area Marina Protetta Punta Campanella.
“Avevo già accompagnato in immersione questi ragazzi, quando a Posta Fibreno abbiamo posizionato un presepe sui fondali lacustri . Oggi però l’immersione – ha affermato Carmine Zitoli, Direttore Tecnico di MareNostrum – è stata diversa, in acque della Baia di Ieranto. Ad un certo punto si sono imbattuti in un trigone ed in una murena. Quelli sono stati per loro incontri emozionanti”. E oggi il Direttore del Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania, Giuseppe Centomani, ha proprio indossato la muta diventando sub per un giorno al fianco del “suoi” ragazzi, dei ragazzi dell’Area Penale di Napoli. “Vedere i ragazzi prepararsi e scendere a mare e fare questa esplorazione, in questa area protetta, è stata una grande emozione. I ragazzi hanno incontrato la biodiversità – ha dichiarato Giuseppe Centomani – ed anche i pesci che abitano questi mari. E’ stato un nuovo pezzo di formazione del percorso che stanno facendo”.
La Baia di Ieranto è ricca di biodiversità. “L’ultimo monitoraggio effettuato dall’Amp Punta Campanella a Ieranto ha censito 260 specie tra fauna e flora marina. I ragazzi dell’Area Penale di Napoli accompagnati dai sub di MareNostrum – ha dichiarato Lucio Cacace, Presidente dell’Area Marina Protetta “Punta Campanella – hanno incontrato proprio questa ricchezza di biodiversità. Un’avventura emozionante e non mi aspettavo tanta emozione. Abbiamo sposato pienamente questa iniziativa e siamo rimasti anche molto soddisfatti nel vedere l’approccio avuto dai ragazzi dell’Area Penale di Napoli”.
Con il progetto Bust Busters, i ragazzi sono diventati sub. “Hanno vissuto un percorso formativo importante. I ragazzi dell’Area Penale di Napoli che hanno partecipato al progetto Bust Busters, dopo un periodo di formazione teorica e pratica – ha dichiarato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di Marenostrum – Archeoclub D’Italia – sono diventati sub. A Nisida e a Posillipo avevano partecipato ad operazioni anche di tutela delle spiagge. Questa di oggi è stata una giornata emozionante. Vogliamo far rientrare questa immersione all’interno di un ciclo che comprenderà le Aree Marine Potette per arrivare ad una tutela del mare anche attraverso la conoscenza dei territori tutelati dallo Stato e capirne poi il valore inestimabile”, termina la nota stampa.