Sicilia, anche la Scala dei Turchi aderisce alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee

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“Realmonte, città della Scala dei Turchi, aderisce alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee che verrà firmata Lunedì, 21 Novembre, a Roma. Aderiamo al fine di tutelare l’ambiente e l’ecosistema. Ringrazio per questo la rete dei sindaci, il Comitato Promotore della Carta, la Società Italiana di Geologia Ambientale e la Federazione Italiana dei Dottori in Agronomia e Forestali. Con grande entusiasmo abbiamo aderito alla Carta dei Comuni custodi delle Dune Costiere mediterranee, che costituiscono un tipico elemento morfologico del sistema spiaggia-pianura costiera e, oltre a costituire ambienti di grande interesse naturalistico ed ecologico (specialmente in presenza della macchia mediterranea), delimitano e proteggono, interponendosi al mare, ambienti umidi di grande importanza ecologica: i laghi e le paludi costiere.

Realmonte – Città della Scala dei Turchi ha già da tempo intrapreso un percorso virtuoso nella direzione della bellezza, legalità e tutelata dell’ambiente”.  Lo ha annunciato Sabrina Lattuca, sindaco di Realmonte. “Accogliamo con grande gioia questa notizia. La Scala dei Turchi prende il nome dai pirati Saraceni, impropriamente chiamati Turchi dalle popolazioni locali che nel ‘500 usavano approdare sulla particolare formazione rocciosa per saccheggiare i villaggi della costa come l’attuale Realmonte. La parete fatta a gradoni – ha affermato il geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale  (SIGEA) –  da cui appunto il nome “scala”, rendeva facile l’approdo dal mare per le azioni piratesche, in un punto riparato dai venti e probabilmente anche poco controllato. Siamo in presenza di uno dei siti più conosciuti nel Mondo, grazie al patrimonio geologico che rappresenta e alla sua bellezza.

La “Scala” è costituita di marna, una roccia sedimentaria di natura argillosa e calcarea, con un caratteristico colore bianco puro. E’ un sito geologicamente noto perché è possibile osservare le ciclicità legate alle variazione dei parametri orbitali: in particolare si possono ben correlare le variazioni di insolazione con cicli di mediamente 21.000 anni e le variazioni di eccentricità dell’orbita con cicli di mediamente 100.000 anni”. Sono già 100 i Comuni che hanno aderito alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee. Lunedì 21 Novembre, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, ci sarà la firma della Carta a Roma presso la prestigiosa sede della Società Italiana di Geologia Ambientale e della FIDAF, Federazione Italiana Dottori in Agronomia e Forestale (FIDAF).

Alle ore 10, briefing stampa e firma alla presenza dei sindaci che per l’occasione indosseranno la Fascia Tricolore. “L’ambizione è quella di coinvolgere tutti i Paesi, le Nazioni del Mediterraneo. Le DUNE costituiscono un elemento importante del sistema costiero mobile – ha dichiarato Francesco Cancellieri,  Coordinatore nazionale SIGEA-APS Area tematica – Aree protette ed ecoregioni –  ma hanno bisogno di spazio, sedimenti fini e di piante pioniere. Le DUNE sono un sistema di riequilibrio per le spiagge in erosione, laddove sostituiscono i sedimenti persi e costituiscono una protezione per le coltivazioni e gli insediamenti umani dell’entroterra, che così vengono riparati dai venti più freddi e violenti e dall’aereosol marino. Evolvendosi le DUNE tendono a essere stabilizzate grazie alla presenza di una vegetazione specializzata che contrasta la continua mobilità, trasformandole da una morfologia dinamica in fitocenosi e zoocenosi tipiche ed in equilibrio ecologico. I sistemi sabbiosi litoranei, comprensivi di spiagge e dune sabbiose, sono presenti a tutte le latitudini, occupando, nel complesso il 34% della lunghezza costiera globale. In Europa, questi occupano una superficie di circa 5300 km2 e, dipendentemente dalla posizione geografica, presentano caratteristiche diverse. In Italia, i sistemi sabbiosi litoranei si estendono per 3346 km (circa il 40% delle coste italiane), con una superficie territoriale di oltre 120 km2 . Tuttavia, ad oggi, solo una frazione limitata di questa superficie presenta sistemi dunali stabili”, conclude la nota stampa.