I Poliziotti della Squadra mobile di Caltanissetta e del commissariato di Niscemi hanno arrestato 12 persone per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono ancora in corso le ricerche di altri 6 appartenenti all’organizzazione. Gli arrestati avevano vari punti strategici dislocati in più centri siciliani e impiegavano piccole imbarcazioni, munite di potenti motori fuoribordo, per trasportare dalle coste siciliane a quelle tunisine dalle 10 alle 30 persone per volta, esponendole a grave pericolo per la vita. Il prezzo pro-capite, pagato in contanti in Tunisia prima della partenza, si sarebbe aggirato tra i 3mila e i 5mila euro con un guadagno per l’associazione tra i 30mila e i 70mila euro per ogni singolo viaggio.
Il denaro, raccolto in Tunisia, veniva inviato in Italia, a Scicli in provincia di Ragusa, attraverso note agenzie internazionali, specializzate in servizi per il trasferimento di denaro, per essere successivamente versato su carte prepagate intestate agli arrestati. Parte della somma sarebbe poi stata reinvestita per aumentare i profitti dell’associazione, nell’acquisto, ad esempio, di nuove imbarcazioni da utilizzare per le traversate.
Come riporta la nota stampa, le indagini sono iniziate nel 2019 quando, all’imbocco del porto di Gela, si è incagliata una barca in vetroresina, di 10 metri con due motori da 200 cavalli. Il natante, segnalato da un pescatore del luogo, risultava rubato e utilizzato per far sbarcare decine di persone dalla Tunisia. Sono stati decine i viaggi organizzati dagli arrestati accertati. Nel 2020 un’imbarcazione. partita dal Porto di Licata in direzione delle coste tunisine. ha subito l’avaria di entrambi i motori che non gli hanno permesso la conclusione del viaggio; rimanendo quindi alla deriva in “mare aperto”, da qui il nome dell’operazione alla quale questa mattina hanno partecipato anche poliziotti del Reparto prevenzione crimine, del Reparto volo e dei Cinofili di Palermo.