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25 aprile, Arci: “La guerra fa schifo. Il fascismo pure”

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“La guerra fa schifo. Il fascismo pure”: sono le parole dell’Arci per il 25 aprile 2022. Un messaggio chiaro e inequivocabile legato al tragico momento storico che stiamo vivendo per sostenere quei valori che, da sempre, l’Arci promuove in occasione della festa della Liberazione.

In queste settimane abbiamo constatato quanto ancora faccia discutere schierarsi a favore della Pace e del Dialogo, in contrapposizione alla tragicità della Guerra e alle conseguenti stragi di uomini e donne.

Il nostro essere contro (tutti) i fascismi rafforza il nostro messaggio di Pace e ci ricorda il sacrificio di tutte le donne e gli uomini che, in un contesto totalmente diverso da quello attuale, hanno lottato contro il fascismo ed il nazismo. Abbiamo dato la nostra piena solidarietà all’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, per l’ennesima volta messa sotto accusa in modo violento e pretestuoso perché schierata contro la guerra.

Anche quest’anno saranno organizzate diverse proiezioni di film in collaborazione UCCA, l’Unione dei Circoli del Cinema dell’Arci. Dal catalogo de “L’Italia che non si vede” è stato scelto il film “L’occhio di vetro” con la regia di Duccio Chiarini (Italia, 2020, 86’), distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà. Il film ha vinto il premio Miglior Doc Italiano al Festival dei Popoli 2020. L’Arci è anche partner nella promozione del film “Bocche inutili” di Claudio Uberti, interamente girato a Carpi l’estate scorsa, che sarà proiettato in una quarantina di sale italiane fino al 29 aprile.

Come ogni anno saranno tantissimi gli eventi promossi dai Circoli e dai Comitati Arci in tutta Italia, da nord a sud, per celebrare il 25 aprile. Qui il programma completo delle iniziative https://www.arci.it/le-iniziative-arci-25-aprile-2022/ .

La campagna di comunicazione sul 25 aprile è parte di quella più ampia per i 65 anni dell’Arci (1957-2022), realizzata dall’agenzia FF3300 che ha come pay off “Un desiderio di moltitudine”, legato alla voglia di ripartenza e alla volontà di azione, di rafforzare e far crescere la nostra rete associativa, insieme a quella “moltitudine” di persone che provano un senso di appartenenza e guardano all’Arci come soggetto attivo nel campo della solidarietà, dell’accesso alla Cultura, della difesa dei diritti sociali e civili di tuttә.

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