SCAFATI – Tredici condanne e 23 rinvii a giudizio sono stati disposti dal gup del Tribunale di Salerno, al termine dell’udienza nata da un’inchiesta della Dda di Salerno, per fatti compresi tra il 2017 e il 2018. Alla maggior parte degli imputati veniva contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti.
A capo dell’organizzazione ci sarebbe Giuseppe Buonocore, condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato, in continuazione con una precedente sentenza a 59 anni. Il resto delle condanne va da 2 ai 12 anni e mezzo di reclusione. Oltre 70 i capi d’imputazione ricostruiti, all’epoca dei fatti dai carabinieri. Le indagini si sono innestate su un altro filone investigativo, concentrato su una serie di estorsioni e ritorsioni contro alcuni commercianti di Scafati. Buonocore avrebbe approfittato di un vuoto di potere, dopo la sua scarcerazione nel 2016, per imporsi sul territorio di Scafati così come nei comuni vicini e avrebbe gestito l’acquisto, trasporto e la cessione di grossi quantitativi di marijuana, hashish e cocaina. Grazie ad intercettazioni telefoniche, pedinamenti e riscontri sul campo, gli inquirenti avrebbero provato l’acquisto di due grosse forniture di droga: una di hashish, dal valore di 60mila euro e l’altra di 50 chili di marijuana. A seguire, ulteriori episodi di spaccio semplice, tra Santa Maria la Carità, Ottaviano, Sant’Antonio Abate e Pompei.